Con il video che segue,
continua il tema
a cadenza mensile
che ogni mese descrive un fiore
presente nelle campagne o nei giardini di
Busnago e dintorni.
Il fiore del mese di aprile... sono quattro.
- LA CIDONIA
- LA FORSIZIA
- LA MAGNOLIA STELLATA
- IL NARCISO
Alcune notizie sui quattro fiori del video ("pescate" nella rete):
CIDONIA
La cydonia o
cotogno giapponese o chaenomeles japonica,
E' una pianta di origine asiatica, precisamente Cina, Giappone e
Corea, per questo viene chiamata japonica, da uno dei suoi paesi
d'origine, strettamente imparentata con le mele cotogne, di cui è
una varietà da fiore. Il suo colore intenso le ha regalato poi anche
il nome comune di Fior di pesco.
Una particolarità di
questa pianta è che viene spesso usata per la creazione di
bonsai, data la dimensione contenuta delle foglie e la bella
colorazione del tronco che si desquama lasciando zone di colori
diversi.
Ha un portamento arbustivo con rami
densi e leggermente spinosi, dalla corteccia verde/marrone. Raggiunge
l’altezza di 1,5 metri nella varietà .
Tra la fine dell’inverno e l’inizio
della primavera produce fiori di colore rosso/arancione e sbocciano
anche per un paio di mesi.
La
potatura del cotogno del Giappone si effettua dopo la fioritura.
Si potano i rami vecchi fino all’altezza di 3 gemme per favorire l’emissione di quelli nuovi. Si potano i rami centrali per favorire il soleggiamento e la forma della chioma.
Si potano i rami vecchi fino all’altezza di 3 gemme per favorire l’emissione di quelli nuovi. Si potano i rami centrali per favorire il soleggiamento e la forma della chioma.
In autunno la pianta produce
piccole mele, gialle o rosse che, pur essendo eduli non sono
adatte al consumo fresco ma cotte sono ottime per la preparazione di
cotognate, marmellate e
liquori.
E’ una pianta resistente,
rustica e tollera le basse temperature fino a -15° senza coperture,
si adatta a terreni argillosi, predilige posizioni soleggiate.
Una volta messa a dimora non avrà più
bisogno di essere innaffiata, a parte in casi di siccità estrema.
Coltivata in vaso In vaso, se ricoverato in una veranda fresca e
luminosa, fiorisce anche in inverno.
FORSIZIA
Nel
linguaggio dei fiori la forsizia significa "bellezza fugace",
simbologia pienamente giustificata dalla fioritura brevissima ma
appariscente di questi arbusti molto decorativi.La pianta trae il suo nome da William Forsyth, botanico scozzese fondatore della Reale Società di orticoltura a Londra, rinomatissima associazione del Settecento.
è una pianta che non
necessita di particolari cure, l'unica sua necessità è quella di
essere piantata in pieno sole, perchè senza un buon irraggiamento
tenderà a diradare molto la sua magnifica fioritura.
Non
necessita di un terreno particolare, l'unica cosa che teme sono i
ristagni idrici.
Per quanto
concerne la potatura l'unica attenzione da seguire è quella di non
effettuare potature invernali ma aspettate a potare solo dopo la
fioritura, perchè la pianta sviluppa i fiori solo sui rami nuovi
dell'anno, quindi potature precoci vi ridurranno drasticamente la
fioritura.
MAGNOLIA
STELLATA
La
Magnolia stellata nota anche come magnolia macrophylla è una pianta
appartenente alla famiglia delle Magnoliaceae che viene
coltivata a scopo ornamentale in vaso, nei giardini e nei parchi
comunali per la sua splendida fioritura
La
pianta ha portamento arbustivo di forma arrotondata con rami di un
bellissimo colore rosa- argenteo. E' una pianta robusta non
sempreverde, che può raggiungere i 3 metri di altezza. I fiori,
particolarmente profumati adornano i rami spogli di foglie che
cresceranno solo dopo la fioritura (cui seguirà la lenta
fruttificazione).
E' una
pianta che ama le posizioni luminose e soleggiate e si sviluppa bene
anche in zone con temperature molto rigide e inferiori agli 0°C.
La Magnolia è
una pianta caratterizzata da una crescita molto lenta e generalmente
non va potata. Eventuali rami secchi o danneggiati dal gelo vanno
recisi dopo la fioritura.
NARCISO
Classificato
come pianta che appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae, il
Narciso è una pianta che ha origini europee. Produce fiori molto
gradevoli sia per aspetto che per profumo, ma contiene una sostanza
pericolosa: l'alcaloide Narcisina.Questo fiore ha una sua simbologia
importante anche a livello culturale, poiché nella storia dei popoli
sono presenti alcuni miti e leggende che prendono proprio tale fiore
a metafora di alcune caratteristiche positive o negative del
carattere degli uomini e delle loro debolezze.Gli antichi romani associavano il
Narciso ai Campi Elisi, luogo che i latini identificavano con
l'Aldilà. Per questo elementare motivo, i fiori di Narciso venivano
deposti in grande quantità sulle tombe dei caduti in battaglia, da
eroi, per la difesa di Roma.Nella religione celtica essi erano
invece il sinonimo di una purezza purtroppo soggetta alla corruzione
dei pensieri più cattivi degli uomini, capaci di esprimere
sentimenti negativi come odio o invidia, fino a rendere tossico
questo bellissimo fiore.Per la filosofia cinese, invece, il
Narciso è un fiore che porta fortuna e quindi è usato per augurare
un buon anno di prosperità a chi inizia una nuova stagione di studio
o lavoro o anche a chi inizia una nuova vita familiare, al punto che
si è diffusa la moda di farsi tatuare l'immagine di un narciso sul
corpo, affinché sia di buon auspicio.
Nell’antica
Grecia si riteneva che il primo narciso – simbolo dell’egoismo,
della vanità e della presunzione – fosse sbocciato laddove il
mitico giovane cacciatore Narciso si era innamorato dell’immagine
di se stesso riflessa in uno specchio d’acqua fino a morirne
prematuramente a primavera annegando nel tentativo di abbracciarsi
oppure, in un’altra versione, consumato dallo struggimento, da fame
e sete, seduto solitario sulla riva. Quando era nato da una Naiade,
Liriope, e dal dio fluviale Cefiso, l’indovino Tiresia ne aveva
predetto infatti il destino di rimanere immortale finché non si
fosse guardato. Il mito di Narciso, presente in numerose versioni,
diventò ricorrente in opere artistiche a olio su tela come questa del Caravaggio:
IL
MITO DI NARCISO (video)
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